Nonna mi ha detto di correggere speriamo di aver corretto tutto çOç ecco il nuovo capitolo spero vi piaccia! qui conoscerete un pò meglio Ryo ^^ 3.
“Posso?” un faccino felino sbucava dalla porta leggermente aperta. Alzai il viso a guardare Ryo che avanzava canticchiando nella stanza. Si fermò a guardarmi e sorrise “davvero brava!”
Lo guardai interrogativa “perché?”
“beh è da….non mi ricordo neanche quando, che non vedevo Satoshi così arrabbiato”
Abbassai lo sguardo afflitta
“oh no no, non fraintendere!! Non è proprio arrabbiato è…umm…come confuso, il non sapere cosa fare lo rende nervoso, non sai come sia divertente guardarlo mentre si tira i pugni in fronte” scoppiò a ridere perso nei suoi pensieri.
“Ryo, tu? non sei arrabbiato??”
Il suo sorriso si allargò “Tu non saresti in grado di rubare una caramella a un bambino Makoto! per questo mi incuriosisce, non mi spiego come tu abbia fatto!”
“infatti, non sono stata io…”
Scoppiò a ridere “Vedi!! Era troppo strano!! Su, sputa il rospo, chi è stato? Non mi dire che non lo sai!!”
“non posso…”
“si che puoi!! Daaaiiii prometto non lo dirò ad anima viva!! Ma me lo devi dire” suonava quasi come una minaccia.
Cedetti “giura che non influenzerà le tue scelte o azioni, soprattutto verso questa persona…”
“giuro!!” si mise a sedere e si avvicinò con la sedia, mentre i suoi occhi si riempivano di curiosità
“Manager” dissi tra i denti
“Che??”
Sospirai “il vostro manager”. Ecco l’avevo detto, ora anche lui si sarebbe arrabbiato e quella sua faccia da bimbo curioso sarebbe crollata.
“CHE FIGLIO DI PUT***A!!”
Lo guardai incredula. La sua espressione era concentrata nel trattenere la rabbia, fissava il vuoto, magari stava progettando vari modi per ucciderlo?
Si voltò di scatto “ma dico! Ok, ho sempre pensato fosse un emerito cretino, da quando è arrivato crede di avere il controllo e ci vieta di tutto! Ha anche minacciato di sequestrarmi la birra!! Ma ti rendi conto?? Mi sta proprio sulle palle!”
“ma…” tentai di dire qualcosa
“e i soldini ora dove sono?? Volevo regalare sto maledetto I-pod a Satoshi, quando lo abbiamo regalato a Nii l’ha menata fino alla morte!! Neanche fosse crollato il mondo! Quando ci si mette è proprio un vero rompiscatole, come quando…”
Lasciai continuasse a parlare, a raccontare buffi episodi di un passato lontano e felice, sembrava di riviverli uno dopo l’altro, sembrava che nulla fosse cambiato.
“ma che fai piangi?? Ok è un po’ triste come cosa che ShuU stesse morendo soffocato per un chicco di riso, ma mettersi a piangere mi pare esagerato!”
mi alzai e lo abbracciai “Grazie Ryo!” lo stinsi forte “grazie davvero”
“CRETINO!!!”L’urlo di ShuU alle nostre spalle ci fece sobbalzare “Satoshi è là fuori con dissidi interiori e tu te ne approfitti?? PORCO MANIACO DEPRAVATO!!”
Si allontanò da me allarmato “IO?? È lei che mi è saltata addosso!!”
“non ci credo neanche se mi paghi!!!”
“ma come ShuU, vecchio mio! Non ti fidi del piccolo Ryo?”
“vecchio?” lo guardò di sbieco
“ah capisco preferisci stangone”
“non sono io a essere alto, sei tu a essere tappo! Pidocchio!”
“offendimi pure, tanto sono maturo e responsabile, passerò sopra a questo inutile litigio infantile”
ShuU alzò il sopracciglio, si avvicinò verso di me bisbigliando ma in modo che Ryo sentisse benissimo “si atteggia da adulto per compensare l’altezza!”
Ryo non sapeva che dire, restava lì a guardarlo immusonito.
ShuU gli si avvicinò e gli diede un buffetto sulla testa “forza scemo andiamo! Il manager ha chiamato dicendo che abbiamo da fare”
Ryo si girò verso di me preoccupato, lo rassicurai sorridendo e bisbigliai
hai promesso, così si arrese e uscì dalla stanza a testa bassa. ShuU si fermò sulla porta “ah Makoto…sei libera, il manager ha ritirato la denuncia, pensavo ti facesse piacere saperlo” sorrise ed uscì.
Libera…quindi ora avrei potuto lasciarli, sparire e fingere che tutto questo non fosse mai accaduto, dimenticare di averli incontrati. Beh, forse era proprio questo il suo intento…e allora? Ormai andava bene così…avevo già sbagliato a raccontare tutto a Ryo, non potevo più causare altri danni, altre ferite…
Scivolai fuori dalle lenzuola e mi diressi verso i miei effetti appoggiati su una poltroncina. Mi avvolsi nella sciarpa, misi il giaccone e le scarpe. Controllai che nello zainetto ci fosse ancora tutto e lo misi in spalla. Dovevo fare tutto in fretta, prima di poterci ripensare, perché il cuore che aveva iniziato a battere frenetico gridava
fermati.
Il clack della serratura della porta risuonò nel corridoio buio e silenzioso. Scivolai fuori dalla stanza e mi voltai a guardarla. Era il posto che custodiva l’ultimo ricordo di loro.
Addio Ryo, ShuU…Nii
Addio Satoshi.