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Haru___
view post Posted on 4/11/2011, 01:29




Che dire? E' la prima volta che faccio leggere qualcosa di mio e la cosa mi imbarazza alquanto.
Ho immaginato lo stato d'animo di Satoshi in un immediato "post relazione dal finale amaro" e questo è ciò che ne è venuto fuori mentre ascoltavo Crash dei Sum41 in loop.
Spero vi piaccia e chiedo scusa se qualcosa è ingarbugliata/poco chiara ^^"
Ps: di solito mi piace dare il titolo alle cose che scrivo ma in questo caso mi piace di più senza.


"La gente si sveglia e si incolla sul viso il sorriso migliore che ha. Vorrei la ragazza più vera che c'è perché io sono falso abbastanza per entrambi."
Chissà se ricordi ancora queste parole, era il tempo in cui sfiorivano i ciliegi, ed eri così dannatamente bella sotto quella cascata di rosa, ed è stato così dannatamente bello quell'abbraccio, benedetto dal sole d'autunno, e quel senso di calore che mi ha dato la tua testa che premeva sul mio petto. Credo sia stata la prima volta nella mia vita in cui non mi sono sentito solo. Avrei venduto l'anima al diavolo affinché quel momento potesse restare sospeso in eterno.
Per cento e più volte si erano incrociati i nostri sguardi prima di allora, per cento e più volte li avevamo distolti per poi ritornare subito dopo a rubarci i sorrisi l'uno all'insaputa dell'altro.
Che strana emozione che è l'imbarazzo, capace di innalzare un muro tra due persone che non vorrebbero altro che stare vicine.
"Permettimi solo di starti accanto" fu tutto ciò che uscì dalla tua bocca.
Ma molti di noi ignorano la possibilità di perdere realmente qualcosa e si comportano come se il mondo ruotasse loro intorno... e così ho finito per rovinare tutto, per allontanarti da me. Che coglione sono stato.
Ora mi ritrovo in questa camera d'albergo a chissà quante miglia da te, e mentre i ragazzi sono di là a rilassarsi in questa nottata prima del concerto, io siedo solo a questo tavolo sbilenco illuminato lievemente dalle luci della città che filtrano dalla finestra donando alla stanza un'aria così malinconica.
Ho perso il conto delle ore passate chiuso quì al buio aspettando una tua chiamata o anche solo un tuo messaggio... e nel frattempo l'unica mia compagna è stata quella bottiglia di cognac, ormai quasi vuota, che mi sono illuso potesse farmi scordare di te.
Ma cosa mi è passato per la testa? Come può una bottiglia farti dimenticare che il cuore ti è stato strappato dal petto? In fondo è solo cognac, mentre a me servirebbe una lavanda gastrica che mi faccia vomitare via l'anima.
Mi accendo una sigaretta, l'ennesima della serata, e mentre riposo il pacchetto di Chesterfield sul tavolo penso a quanto esso sia simile all'amore.
Si, è proprio così: il cuore è un pacchetto di sigarette. Fumare uccide, amare anche di più.
Allora perchè, nonostante tutto, continuiamo a farlo? Per assuefazione, o per noia forse, o per riempire gli spazi vuoti della nostra vita.
Il telefono questa notte non squillerà.
Vorrei poter dimenticare il cuore "nel taschino dell'altra giacca", anche solo una volta ogni tanto.
 
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