Il suono del cuore, Parla dei Versailles U_U

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«Aki»
view post Posted on 13/12/2011, 18:16 by: «Aki»




Eccomi qua ancora a rompere le biglie *emigra*
Ecco il secondo capitolo, scusate per eventuali errori. La fine è fatta frettolosamente, ma sto passando un brutto periodo per cui cerco di dare il massimo con pochi risultati =_=
Buona lettura!

Cerco di concentrarmi sul suono prodotto dalla mia chitarra, ma non ci riesco: le mie dita non collaborano e il mio cervello è spento.
«Insomma Teru, si può sapere che ti prende? È la centesima volta che vai per i cavoli tuoi!». Il nostro leader mi sgrida e io non faccio altro che abbassare la resta e pronunciare un “Gomen” appena udibile.
«Honey, sei sicuro di stare bene?» Hizaki, preoccupato, ripone il suo strumento e mi si avvicina. Non riesco nemmeno a rispondergli, abbasso solo la testa.
«Secondo me Teru-chan ha bisogno di staccare un po’ la spina. In quest’ultimo periodo mi sembra parecchio stressato». Masashi con fare paterno mi mette una mano sulla spalla.
«Ma dobbiamo lavorare! Il nostro manager ci uccide se non facciamo qualcosa! » Kamijo, invece, mi sembra più preoccupato per la sgridata che ci potrebbe fare il manager.
«Però Teru ha davvero bisogno di una pausa, fatemi riflettere un momento».
Intatno che Kamijo elabora un piano, sposto lo sguardo su di te. Sei rimasto seduto alla batteria tutto il tempo e sembri scocciato. Sono solo un perdita di tempo, vero?
La voce squillante del leader mi distrae dai miei pensieri: «Ho trovato!! Allora visto che tra poco dobbiamo registrare il nuovo singolo, direi di cominciare ad arrangiare i nuovi pezzi! Così Teru può andare a casa a riposarsi e il manager non ci uccide!». Tutti sembrano acconsentire e il nostro leader continua a parlare: «Benissimo! Allora Teru, non voglio che domani metta piede qua dentro,chiaro? Riposati, rilassati, fai delle belle passeggiate e ci vediamo qui in studio giovedì!». Un sorriso si fa largo tra i miei compagni.
Grazie ragazzi, grazie davvero!
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Ripongo la chitarra, prendo la mia roba e esco dalla sala. Sono ormai quasi arrivato all’uscita quando sento una voce chiamarmi. Mi volto e ti vedo correre verso di me. Rimango leggermente sorpreso nel vederti.
«Ehi! Ma si può sapere che ti prende? In quest’ultimo periodo sei davvero strano…»
Come se potessi risponderti: “Sai brutto bastardo mi sono innamorato di te!”. Non è così semplice, sai?
«Nulla Yuki, davvero, è solo un po’ di stress, tutto qui. Stai tranquillo, ora di giovedì sarò come nuovo!» Lo dico con finto entusiasmo abbozzando un sorriso.
«Se hai qualsiasi problema o se hai anche solo bisogno di parlare io ci sono. Puoi fidarti di me». Sento una nota di preoccupazione nella sua voce.
Sei davvero preoccupato per me, amore mio?
«Sai è brutto vederti così, non sei tu! Non sei il solito Teru sempre felice e buffo, che sprizza vitalità da tutti i pori! Qualunque cosa tu abbia spero si risolva presto, siamo davvero tutti preoccupati per te».
Non so quanto presto si risolverà la cosa. Non posso dimenticare ciò che provo per te con un semplice schiocco di dita, è impossibile. E poi sono diventato così per colpa tua.
È colpa tua se soffro,
è colpa tua se passo intere notti a piangere,
è colpa tua se ogni volta che mi sfiori, anche solo per sbaglio, mi sento morire perché so che non sarai mai mio,
è colpa mia se mi sono innamorato di te.
Velocemente ti saluto ed esco dall’agenzia, mi accendo una sigaretta e inspiro la nicotina per poi, lentamente, rilasciarla. Fumare è diventata ormai una terapia, anche se mi verrà un bel tumore ai polmoni e morirò a cinquant' anni, poco mi importa.

La notizia del tuo fidanzamento mi ha distrutto. Cosa pensavo, solo perché sono follemente innamorato di te (e tu nemmeno lo sai), non significa che tu mi ricambi o non ti possa fare una vita con un’altra persona. Non voglio essere egoista, tu non sei mio e hai tutto il diritto di questo mondo di essere felice. Io starò lì in un angolino a guardarti vivere felicemente la tua vita e parteciperò, indirettamente, alle tue gioie e ai tuoi dolori.
Senza nemmeno accorgermene sono arrivato al parco. Percorro il piccolo vialetto di ghiaia e mi siedo sull’erba soffice.
Mentre finisco la mia adorata sigaretta osservo i passanti: nonni che per combattere la solitudine accompagnano i propri nipotini al parco, studenti che hanno marinato la scuola, coppiette che si tengono per mano e scherzano felicemente.
Invidio un po’ questa felicità, ma soprattutto la gioia nell’essere ricambiati dalla persona che si ama, quanto vorrei provarla anche io.
Mi stendo sull’erba e chiudo gli occhi lentamente, non voglio pensare a niente, voglio solo godermi la tiepida brezza che mi circonda.

Mi risveglio e sento lo sguardo di qualcuno su di me, mi giro e trovo Masashi che mi guardano sorridendo dolcemente: «Ben svegliato Teru-chan».
«Ho dormito molto?» gli domando mentre mi stropiccio gli occhi. «Aspetta ma tu che ci fai qui? Non dovresti essere in agenzia?»
«Diciamo che ti ho seguito, però ho le mie buone ragioni per averlo fatto!» Dice ridendo, poi d’un tratto si fa serio: «Sai io, Hizaki e Kamijo siamo seriamente preoccupati per te e abbiamo parlato un po’. Crediamo di essere arrivati alla ragione del tuo comportamento»
«Ma è solo stress, dovete stare tranquilli! »cerco di mentirgli.
«No Teru non è stress, tu stai male per altro».
Abbasso la testa, non posso dirglielo, non mi guarderebbero più in faccia.
«Teru, ascoltami bene, non puoi tenerti tutto dentro, devi sfogarti. Se non vuoi farlo con me fallo con qualcuno, ma parla. Ti fai solo del male stando zitto!». Sì Masashi ha ragione, basta tenere tutto dentro. Prendo un grosso respiro e comincio a parlare: «Sono innamorato di una persona e ci soffro molto perché non ricambia».
«Lo sapevo io! E questa persona è un certo batterista di nostra conoscenza, vero?»
«Si e ci sto…aspetta! Ma come cavolo fai a saperlo!».
«Bhe l’abbiamo intuito dal tuo comportamento e oggi ne abbiamo avuto la conferma, quando Yuki ci ha fatto quell’annuncio». Devo dire che quei tre messi assieme sono davvero pericolosi.
Masashi mi abbraccia: «Lo sai per qualsiasi cosa noi ci siamo, io ci sono, non farti scrupoli. Ora devo proprio andare se no mi uccidono, cerca di non pensarci troppo, ok? Magari ti chiamo stasera». Detto questo se ne va. E così rimango ancora una volta solo con i miei pensieri.

Edited by ~Arashi no Arisu~ - 14/12/2011, 08:10
 
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